Nessuna attività è più piacevole per me. Lo farei per giorni interi in riva al mare l’inverno, in mezzo ai boschi e sulle montagne d’estate. Riesco a fermarmi solamente quando i miei piedi incominciano a gonfiarsi protestando vigorosamente contro la mia follia camminatoria. In questo periodo le più belle passeggiate sono intorno al lago di Garda dove il clima è decisamente primaverile, con il vento che mi butta in faccia il profumo dei fiori, il cielo azzurro sulla testa che si congiunge all’azzurro del lago. Attraverso sentieri a picco sull’acqua, passando per boschi di lecci, fiancheggiando antiche casematte austroungariche, attraversando antiche gallerie, guardo dall’alto il lago con i suoi anfratti, le barche a vela che solcano le onde, le cascate ed i torrenti che scendono impetuosi a valle, la montagna di fronte senza abitazioni, non perché l’uomo abbia voluto salvare lo stupendo bosco di lecci, ma semplicemente perché troppo ripida per potervi costruire degli edifici. Camminare dà un profondo senso di libertà, si ha l’impressione che i muri delle case che ci sovrastano e rinchiudono ogni nostra azione siano caduti e scomparsi per lasciare il posto all’infinito, all’aria ed alla luce che sembrano entrare dentro di noi. Si diventa una piccolissima parte della terra che si attraversa velocemente quasi a simboleggiare in questo atto tutta l’esistenza umana che non è che una veloce camminata (cavalcata direbbe Kafka) dalla nascita alla morte. Dopo una lunga passeggiata si prova anche fisicamente un grande benessere, probabilmente dovuto alla produzione di endorfine che diminuiscono lo stress, come afferma l’American college of sports medicine. Il quale sostiene con decisione che l’attività fisica è la migliore medicina. Ma il fatto che il movimento faccia bene alla salute a me è completamente indifferente. Cammino perché mi piace e perché mi permette di scoprire cose nuove che non si possono vedere quando si guida una macchina. O forse sopravvive dentro di me qualche residuo di dna di antenati nomadi che andavano all’esplorazione continua di spazi nuovi, di luce e di paesaggi fantastici. Una delle passeggiate più belle in questo periodo è quella della Ponale, un’antica strada che collegava Riva del Garda a Biacesa fino al 1995 e che ora è un sentiero pedonale-ciclabile troppo frequentato d’estate mentre in questo periodo è deliziosamente semi-deserto. Ora in un paio di ore si può, partendo da Riva del Garda, raggiungere Pregasina che dista circa 10 km. Dopo la frazione di Pregasina si raggiungono i sentieri che portano a sinistra verso Limone oppure a destra sulla montagna bresciana. Non voglio scomodare i Peripatetici ed il loro maestro Aristotele per giustificare il mio modo di vivere, mi limito ad una citazione di Nietzsche, un grande psicologo in fondo, e di cui mi piace soprattutto l’ultimo pezzo della frase citata qui di seguito. ” Mentre Zarathustra saliva dunque il monte, ripensava, strada facendo, al suo lungo errare solitario dal tempo della sua giovinezza, e quante montagne e creste e cime avesse già asceso. -Io sono un viandante, un valicatore di monti- diceva in cuor suo; -non amo le pianure e sembra che non possa starmene a lungo in un luogo- Qualunque cosa mi riservi il fato e l’esperienza, sempre dovrò camminare o ascendere monti; non si può vivere che da come si è” F. Nietzsche – Così parlò Zarathustra– ed Mursia pag. 135
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Meta
il senso di libertà del camminare non ha eguali, se poi si ha la possibilità di farlo in luoghi splendidi come quelli che hai illustrato allora la sinestesia è totale e tutta a beneficio dei nostri sensi.
Grazie Lois per il tuo gentilissimo commento. Camminare è bellissimo però in un luogo bello, per fortuna noi in Italia ne abbiamo tanti.
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